Tutto è nato quando Ilona Staller, sposata con l’artista americano Jeff Koons, ha portato via il figlio minore dalla loro residenza a New York e lo ha condotto dapprima in Ungheria e poi in Italia. Nei suoi confronti fu emesso un provvedimento internazionale di cattura.
Il suo legale, Luca Di Carlo, ha però vinto nello storico processo di diritto internazionale penale, facendola anche assolvere alla Corte di Appello di Roma dalle accuse di avere impedito a Jeff Koons di incontrare il figlio, facendo decadere anche la richiesta di un risarcimento milionario che nel 2008 Koons fece contro l’ex deputata per 6 milioni di dollari. Negli Stati Uniti, però, la vicenda non si è mai chiusa.
Già nel 2016 Ilona Staller aveva scritto all’allora presidente Barack Obama per “prendere in considerazione la mia domanda di grazia per i fatti che mi sono stati attribuiti erroneamente contro l’immagine degli Stati Uniti d’America oltre a fatti prettamente famigliari e personali”, diceva la lettera. La grazia non è arrivata, e adesso si torna anzi a parlare di arresto.