«Sono ancora sconvolto – ci racconta Angelo – giovedì sera ero in giro con un gruppo di amiche che non vedevo da tempo, quando ad un tratto siamo stati avvicinati da due ragazzi che indossavano il casco». Angelo, che il pubblico conosce come Ken italiano e uno dei protagonisti dell’ultima edizione del Grande Fratello di Barbara d’Urso non riesce a capire come sia stata possibile una cosa simile: «Non erano italiani, avevano un forte accento straniero, continuavano a dire “è quello del grande fratello, sì sì e lui,” e poi giù insulti irripetibili. Abbiamo fatto finta di niente, le mie amiche era spaventatissime… e anch’io».
Poi cosa è accaduto? «Speravo che prima o poi la smettessero, e invece mi hanno colto di sorpresa e uno di loro, a tradimento, mi ha tirato una sberla fortissima colpendomi l’orecchio. Ero intontito, non sentivo più niente e ho avuto paura».
E’ andato in ospedale? «Non subito, ma all’improvviso, verso le 4 del mattino ha iniziato ad uscirmi il sangue dall’orecchio sinistro è ho temuto il peggio. Sono andato di corsa al pronto soccorso, ma doveva vedermi un otorino».
Cosa le hanno detto?
«Per fortuna mi hanno rassicurato che non stavo rischiando di perdere l’udito, ma la causa di questa fuoriscita di sangue è dipesa dall’operazione che ho fatto di ricente al naso».
Li ha denunciati? «Sinceramente mi è sembrata una cosa inutile, tanto no gli fanno niente. Ma se li vedo li ricosco, perchè erano a volto scoperto. Ora sto bene, tra due settimane dovrò fare una visita audiometrima, ma ancora no capisco come sia stato possibile essere picchiato così senza alcuna ragione».
«Cari tutti, volevo ringraziarvi per i tanti messaggi di solidarietà che mi avete inviato con ogni mezzo in vostro possesso. La cosa che è accaduta è molto triste, soprattuttto quando accade in un periodo così particolare…essendo ormai prossimi alle festività natalizie che ci dovrebbero far meditare su sentimenti di bontà…Non ho voluto denunciare l’accaduto né al pronto soccorso come neppure allo specialista che mi ha visitato il giorno seguente. Come hanno scritto i giornali ho preferito una “denuncia” morale che reputo più incisiva. Volevo rassicurarvi che sto bene e a gennaio dovrò fare un esame per vedere il livello dell’udito».