Era completamente dipendente dei social e il non avere like a una foto l’ha spinta ad uccidersi. Ruby Seal, 15 anni, di Cumbria in Inghilterra, era ossessionata da Snapchat.
La sua era diventata una vera e propria malattia che aveva messo in allarme anche la sua famiglia. Purtroppo a nulla sono serviti i tentativi di aiutarla, perché l’adolescente si è tolta la vita. «I social media sono stati una droga per Ruby», ha spiegato la mamma della vittima al Sun. La donna è una docente del college e ha altre 3 figlie ma non ha potuto fare nulla contro la dipendenza della sua Ruby. La ragazza era arrivata a chiudersi in se stessa, viveva solo la sua vita sui social, rifiutando quella reale. Julie dice di aver provato a disattivare il wi-fi, confiscando il suo telefono e leggendo i suoi messaggi, ma non è stato sufficiente.
L’adolescente ha iniziato a frequentare i social all’età di 13 anni. Prima di allora era una ragazza dinamica, sportiva a cui piaceva uscire, poi con il tempo è cambiata molto. Adorava Snapchat più degi altri social, sostenendo che la comunicazione era più fluida e immediata. Forse la causa della sua morte è stato proprio Snapchat: dopo aver pubblicato una foto, infatti, non aveva ricebuto alcun messaggio o commento e la mattina dopo è stata trovata priva di vita.
L’idea di essere ignorata per lei che viveva attraverso i social era inaccettabile e l’ha spinta al folle gesto. Oggi la mamma però vuole lanciare un appello, perché quanto accaduto non si verifichi mai più. Julie propone che l’uso dei social venga vietato a chi ha meno di 16 anni e una mente troppo vulnerabile e facilmente malleabile.
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